Roma, 22 febbraio 2021 (Agonb) – Un team di ricerca canadese ha scoperto due primi marcatori plasmatici per rilevare la malattia di Alzheimer cinque anni prima della sua insorgenza. I risultati di questo studio, condotto dal dottorando Mohamed Raâfet Ben Khedher e dallo studente postdottorato Mohamed Haddad, diretto dal professor Charles Ramassamy dell’Institut national de la recherche scientifique, sono stati pubblicati sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions (TRCI).
Solitamente, la diagnosi della malattia di Alzheimer si basa su una serie di test psicometrici che valutano la funzione cognitiva, l’imaging cerebrale e l’analisi del liquido cerebrospinale. Sono test, però, che presentano numerosi limiti. Servono, peraltro, marcatori precoci, dal momento che la diagnosi arriva spesso in una fase già avanzata della malattia. Il team ne ha scoperti due, rilevabili tramite un esame del sangue, che consentono loro di seguire la progressione della malattia: si trovano nelle vescicole extracellulari plasmatiche, sacche che vengono rilasciate da tutte le cellule del corpo e circolano nel flusso sanguigno.
In particolare, lo studio si è concentrato sul morbo di Alzheimer “sporadico”, il tipo più comune, che deriva principalmente dalla presenza del gene di suscettibilità APOE4, la variante E4 del gene che codifica per l’apolipoproteina. I pazienti con questo gene che hanno sviluppato la malattia cinque anni dopo avevano marcatori presenti che variavano con la progressione della malattia. (Agonb) Cdm 09:00.