Una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea constata che i biologi potrebbero essere responsabili di un centro trasfusionale, ma anche che gli Stati membri possono adottare misure più restrittive e compiere scelte politiche diverse, come accade nel nostro Paese
CORTE UE: OK NO ITALIA A BIOLOGI RESPONSABILI CENTRI TRASFUSIONALI. OK A NORMA PIÙ RESTRITTIVA CHE LIMITA AI SOLI MEDICI QUESTA POSSIBILITÀ (Public Policy / Policy Europe) – Roma, 10 mar -È compatibile con il diritto Ue la norma italiana che limita ai soli laureati in medicina e chirurgia la possibilità di essere designati come responsabili di un centro di trasfusione sanguigna. Lo ha stabilito con sentenza odierna la Corte di giustizia dell’Unione europea che si è pronunciata, su richiesta della Cassazione, su un caso che vede contrapposti l’Ordine dei Biologi e la presidenza del Consiglio dei ministri. La Corte constata che, in base al tenore letterale della direttiva 2002/98 sulla raccolta del sangue umano, anche i laureati in biologia potrebbero assumere la responsabilità di un centro trasfusionale. I giudici di Lussemburgo osservano, tuttavia, che gli Stati membri, al fine di tutelare la salute, possono adottare normative più rigorose rispetto agli standard indicati nella direttiva, come la norma italiana. La Corte rileva, infine, che le qualificazioni previste nella direttiva mirano ad assicurare che il responsabile di un centro trasfusionale abbia le competenze teoriche e pratiche sufficienti a esercitare le funzioni affidategli. A questo proposito, la Corte sottolinea che, secondo il Governo italiano i centri trasfusionali costituiscono dei servizi integrati al Sistema sanitario nazionale a cui sono anche attribuiti compiti diagnostici e di natura strettamente medica. Ciò se sarà accertato dal giudice rimettente costituirebbe un argomento a favore della natura proporzionata e non discriminatoria della scelta legislativa di cui si discute. (Public Policy / Policy Europe) @PPolicy_News MDV 101021 mar 2021