Roma, 13 marzo 2021 (Agonb) – In un paper pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie i ricercatori dell’Università di Warwick hanno, per la prima volta, utilizzato una nuova linea di fascio da 185 metri per monitorare l’osmio in una singola cellula cancerosa su una scala di 100 nanometri. Hanno utilizzato due differenti tecniche per monitorare potenziali trattamenti nelle cellule tumorali: il primo, ICP-MS, che sta per spettrometria di massa al plasma accoppiato induttivamente, può quantificare un’ampia gamma di elementi naturali e farmacologici in milioni di cellule.
Tuttavia, per riuscire a indagare su una singola cellula tumorale, i ricercatori hanno utilizzato l’imaging a fluorescenza a raggi X di sincrotrone (XRF) osservando come l’osmio reagisca in una singola cellula di cancro del polmone. Tuttavia, la reattività dell’osmio è determinata dal suo rivestimento (i suoi ligandi), quindi hanno monitorato anche questi, etichettandoli con bromo. Una volta che l’osmio era nella cellula, i ricercatori hanno osservato che l’osmio rimane nel citoplasma, mentre i ligandi entrano nel nucleo, potenzialmente indicativo di un doppio attacco alla cellula cancerosa.
“L’osmio è un metallo prezioso raro, tuttavia, poiché può agire da catalizzatore, è necessaria una quantità molto piccola per le reazioni nella cellula tumorale, quindi potrebbe essere un trattamento sostenibile in futuro – spiega Peter Sadler, del Dipartimento di Chimica -. Mentre di solito le cellule sono alterate chimicamente per vedere le reazioni, nel nostro metodo sono vicine al loro stato naturale, rendendo i nostri risultati più autentici”. (Agonb) Cdm 11:00.