Roma, 1° aprile 2021 (Agonb) – Identificata una nuova metodica – semplice, veloce ed economica – per monitorare le alterazioni genomiche nei pazienti oncologici. Una scoperta che porta la firma di Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), Università di Pisa, Università di Firenze e Azienda ospedaliero-universitaria pisana pubblicata su Molecular Cancer. Finora è stata problematica la ricerca dei biomarker-marcatori in grado di predire più precocemente il decorso di una malattia oncologica e l’analisi del suo genoma: oggi questa difficoltà potrebbe essere bypassata da un sequenziamento di terza generazione.
“L’approccio adottato si basa sulla biopsia liquida: si parte da un prelievo di sangue per isolare il DNA circolante, un DNA molto danneggiato, caratterizzato da frammenti piccoli, derivante per lo più dalla morte delle cellule sane ma, nei pazienti oncologici, anche dalla morte delle cellule tumorali – spiega Silvo Conticello, Cnr-Ifc e Ispro, coordinatore dello studio -. La frazione di quest’ultima componente è molto variabile e dipende dallo stato del tumore: limitata nei tumori primari e dopo la terapia, aumenta esponenzialmente in seguito allo sviluppo di metastasi. Nella nuova metodica, dopo aver purificato il DNA circolante dal plasma dei pazienti, si procede a sequenziarlo direttamente mediante tecnologia Nanopore”.
Una tecnologia particolarmente economica e che dà risultati in poche ore: i frammenti di DNA vengono spinti attraverso dei nano-pori su una membrana. Il passaggio delle basi che compongono il DNA (Adenina, Citosina, Guanina, Timina) attraverso il poro induce un’alterazione del segnale elettrico che viene poi decodificato per ottenere la sequenza dei diversi frammenti che permette di localizzarli sul genoma. (Agonb) Cdm 09:00.