Roma, 2 aprile 2021 (AgOnb) – Primi spiragli di uscita dalla crisi della pandemia. Secondo il premier Mario Draghi a luglio è pensabile, in tutta Europa, l’immunità. A livello mondiale secondo alcune stime della società di analisi Airfinity presentate su Nature, per la fine del 2021 i vaccini anti Covid-19 potrebbero raggiungere una produzione globale di quasi 9,5 miliardi di dosi. Ovvero quasi il doppio rispetto ai 5 miliardi di dosi l’anno della normale produzione mondiale di tutti i vaccini. Le stime attuali prevedono una domanda di 11,5 miliardi di dosi: il 18% in più. Fra i dati incoraggianti sottolineati nell’analisi il fatto che nel 2021 sono in arrivo almeno altri quattro vaccini, fra i quali Curevac e Novavax, e sono 77 le sperimentazioni in corso, 17 delle quali hanno raggiunto la fase più avanzata dei test. Rimane però sia l’incognita delle varianti che quella della distribuzione globale, con i Paesi più poveri che finora hanno ricevuto una quantità di dosi 8,5 volte inferiore rispetto a quelle disponibili nel mondo industrializzato. Attualmente il maggiore produttore di vaccini al mondo è la Cina, con 141,6 milioni di dosi da quattro aziende, seguita dagli Stati Uniti (103 milioni di dosi da due aziende), Germania e Belgio (70,5 milioni da un’azienda). (AgOnb) Gta 10:00