Quasi 1.300 persone – tra cui 400 iscritti (tra rappresentanti delle professioni sanitarie e non) e dunque accreditati ECM – hanno partecipato al webinar di caratura nazionale dedicato alla qualità “in ambito biologico e biotecnologico“, organizzato dalle Delegazioni ONB di Toscana Umbria ed Emilia Romagna Marche, lo scorso mercoledì 31 marzo.
NUMERO DI “CONTATTI” ENORME
Un numero di contatti enorme che, se da un lato conferma lo straordinario successo riscosso dell’evento formativo, dall’altro rafforza e spinge i team delle due Delegazioni territoriali, a proseguire lungo questa strada appena tracciata. Una strada che già in occasione del webinar “Biologia: ambiente & territorio” organizzato, lo scorso 29 gennaio, dalle due stesse delegazioni regionali, riscosse altrettanto straordinario consenso.
I RINGRAZIAMENTI PER L’OBIETTIVO RAGGIUNTO
E di tale consenso, per quanto concerne l’evento del 31 marzo ed il relativo raggiungimento degli obiettivi un ringraziamento va senz’altro rivolto allo staff dell’ONB, alla segreteria scientifica della Delegazione, ai moderatori ed ai relatori tutti oltre che al comitato scientifico del webinar, composto, insieme con la dott.ssa Stefania Papa (responsabile scientifico), consigliere ONB con delega alla Sicurezza Alimentare (nonché delegata ONB per le regioni Toscana-Umbria e per Accredia) da Maria Elena Cafagna, Annalaura Carducci, Stefano Ceccanti, Luigi Lanni, Maria Grazia Lanzanova, Anisa Ribani e Marco Verani.
LA QUALITA’ AL CENTRO DEL DIBATTITO
Si è detto dunque della “qualità”, intesa come “valore aggiunto per il settore agroalimentare, farmaceutico & binomio vincente per l’Ambiente“, di cui si è dibattuto a lungo durante l’evento trasmesso su piattaforma multimediale Teams (in Fad sincrona) oltre che su Youtube. D’altronde, lo scopo del webinar era proprio quello di fornire alla platea dei partecipanti, lo “stato dell’arte” per poter orientare al meglio l’ambito manifatturiero e le competenze dei professionisti necessarie per concorrere alla qualità biologica di prodotti destinati al consumo umano e dei servizi connessi.
TUTTI I TEMI APPROFONDITI
Da un lato, infatti, l’evento ha inteso approfondire e “trasferire”, a quanti vi hanno preso parte, tutte le principali nozioni relative a qualità, certificazione ed accreditamento oltre ad un consapevole uso di biotecnologie compatibili con l’innovazione, lo sviluppo e la sostenibilità; dall’altro, si è impegnato ad illustrare le norme di interesse per i Biologi, gli enti normatori e quelli certificatori. Ma, nel corso dei lavori, si è parlato anche del sistema qualità delle aziende e della relativa certificazione; di progettazione della qualità di un prodotto destinato al consumo umano e delle metodologie di controllo e verifica in ambito agroalimentare e farmaceutico con particolare riguardo all’impatto ambientale.
LA PRESENZA DI ACCREDIA
In termini di parterre, giova ricordare come al webinar del 31 marzo abbiano partecipato anche i rappresentanti di ACCREDIA con i quali pure si è discusso di qualità, certificazione e sostenibilità sempre in riferimento al settore agroalimentare. Temi, questi, già dibattuti, in premessa, lo scorso 9 marzo, in occasione del convegno online dal titolo “Export e certificazione accreditata: un binomio vincente per le PMI” organizzato proprio dall’Osservatorio ACCREDIA. Non a caso del “ruolo dell’Infrastruttura per la qualità nel settore agroalimentare” ha trattato, nel suo intervento, la dott.ssa Silvia Tramontin, direttore del Dipartimento Laboratori di prova ACCREDIA (dove ricopre anche il ruolo di vice direttore generale vicario), a conferma di come si muova, in asse, il binomio formato da ACCREDIA e dagli Ordini professionali, entrambi organi sussidiari dello Stato per i temi di interesse pubblico con ricaduta sulla salute del consumatore.
UNA VASTA PLATEA DI PARTECIPANTI
E proprio alla luce di tutti questi argomenti e temi di approfondimento, la proposta formativa organizzata dalle due delegazioni regionali dell’ONB, è stata pensata per una folta platea di partecipanti. Oltre ai Biologi, infatti, vi hanno preso parte Chimici, Farmacisti, rappresentanti di altre professioni sanitarie (come i Medici Veterinari) e non sanitarie (tecniche) come Agronomi, Ingegneri, Architetti e Geometri. Il tutto con la possibilità, da parte loro, di poter tradurre, per ciascun ordine tecnico, i crediti ECM in CFP.
ALLA TAVOLA ROTONDA IL PATTO PER LA QUALITA’
L’evento ha vissuto il suo momento cruciale con l’allestimento di un’interessante tavola rotonda dal titolo “Un patto per la qualità: un punto di forza per la professione & l’impresa” che ha visto la presenza, tra gli altri, di autorevoli figure e personaggi di caratura nazionale, rappresentanti del mondo delle aziende, delle istituzioni, della ricerca scientifica e del settore dell’accreditamento.
IL MANIFESTO TRA GLI STAKEHOLDER
Nel titolo stesso del tavolo e nel dibattito che ne è scaturito, moderato dalla dott.ssa Stefania Papa (ONB) e dalla prof.ssa Annalaura Carducci (PO di Igiene Generale e Applicata, Responsabile del Laboratorio di Igiene e Virologia Ambientale presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa), l’essenza stessa del “manifesto” che è stato poi siglato, al termine dei lavori, tra i vari stakeholder coinvolti nella discussione. Un patto che mette al centro di tutto la qualità, intesa come punto di forza per le aziende e le professioni.
QUALITA’, BIOTECNOLOGIE E AGROALIMENTARE
E proprio all’insegna di questo “patto”, durante il dibattito si è discusso e non poco di “valorizzazione delle filiere agroalimentari” considerate come “punto di forza dell’export” con il sen. Fulvia Michela Caligiuri, membro della 9a Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato; di “certificazioni accreditate come elemento di supporto per le imprese e a garanzia di istituzioni e consumatori” con Filippo Trifiletti, direttore generale ACCREDIA; di “ricerca e sviluppo” con un focus dedicato alla “competenza del biologo al servizio dell’impresa” con Vincenzo Longo, ricercatore e primo ricercatore presso IMD-CNR, IFC-CNR e IBBA-CNR. E ancora: di “ricerca e sviluppo per il settore agroalimentare” con un approfondimento sul relativo “metodo scientifico” capace di “migliorare la produttività” con Stefano Vaccari, direttore Generale CREA; e di “Università & EFSA: ricerca competitiva internazionale” con Carmela Vaccaro (Rapporti con l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare EFSA/UniFe).
QUALITA’, BIOTECNOLOGIE E SETTORE FARMACEUTICO
Ma non è certo finita qui. Durante la tavola rotonda i presenti hanno anche parlato di “biotecnologie” intese come “nuove frontiere della conoscenza” con Carla Emiliani, delegato del Rettore per il settore didattica UniPg; e poi dell’importanza di avere una “formazione continua” in “materia di qualità per il settore farmaceutico & agroalimentare” con Marco Verani, professore associato UniPi; a seguire, c’è stato lo spazio ed il tempo anche per dibattere di “bioinformatica” intesa come “scienza a supporto dello sviluppo” con l’intervento di Pierluigi Martelli, professore associato UniBo. E, per finire, ecco un’interessante istantanea dello “stato dell’arte delle biotecnologie dedicate al settore farmaceutico” tracciata da Leonardo Vingiani, direttore ASSOBIOTEC.
DALLE UNIVERSITA’ UN VOLANO PER LE COMPETENZE
Interventi, quelli che si sono alternati al tavolo, in cui il sapere e la conoscenza del mondo universitario sono balzati al centro del “sistema qualità” forgiando, essi stessi, titoli di “speciali competenze” fino a trasformarsi in loro autentico volano.
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