Roma, 9 aprile 2021 (AgOnb) – A causa del surriscaldamento artico più neve ad alta quota sulle Alpi Giulie. Uno scenario, quello legato alla crisi climatica, raccontato dallo studio “Recent Increases in Winter Snowfall Provide Resilience to Very Small Glaciers in the Julian Alps, Europe” a guida italiana e pubblicato su Atmosphere. Nell’analisi viene spiegata anche l’anomalia dei piccoli ghiacciai delle Alpi Giulie a bassa quota che, invece di scomparire come nel resto delle Alpi, sono resilienti e stabili da circa 15 anni. Esperti del Cnr e di diversi atenei internazionali sostengono che “tanta neve in un inverno non significa freddo. Tendenzialmente infatti si stanno registrando inverni sempre più miti rispetto al passato quando le estati, più fresche, facevano fondere meno neve sulle Alpi e i ghiacciai restavano in equilibrio”. Per Renato Colucci, ricercatore Cnr-Isp, “anche quest’anno sulle Alpi, e in particolare sul settore centro orientale, si sono verificate nevicate molto intense e frequenti che hanno portato la somma degli accumuli nevosi a toccare già i 10 metri a 1800 m di quota nelle Alpi Giulie. L’ingente strato nevoso deposto al suolo, in particolare in aree come le Alpi Giulie dove già piogge e nevicate sono tra le più elevate di tutta Europa, è così in grado di bilanciare l’aumentata fusione estiva dovuta a estati che risultano sempre più lunghe e sempre più calde a causa del riscaldamento globale”. (AgOnb) Gta 9:00