Roma, 30 aprile 2021 (AgOnb) – Dna antico estratto e sequenziato da sedimenti. Grazie a nuove tecniche è possibile sequenziare il Dna non solo da resti umani e fossili, ma anche appunto da sedimenti, come avvenuto nella caverna di Chiquihuite in Messico dove è stato recuperato e ricostruito il genoma di tre orsi neri e di un esemplare di orso dal muso corto vissuti circa 16mila anni fa. Una scoperta straordinaria pubblicata sulla rivista Current Biology da un team guidato dal paleoecologo Mikkel Winther Pedersen dell’Università di Copenhagen. «Quando un animale o un essere umano urina o defeca dall’organismo vengono escrete anche delle cellule e proprio i loro frammenti di Dna sono quelli che andiamo a ritrovare nei campioni di suolo» ha spiegato il genetista Eske Willerslev dell’Università di Copenhagen. «Usando tecniche di sequenziamento estremamente potenti, abbiamo ricostruito per la prima volta i genomi sulla base di questi frammenti. Abbiamo dimostrato che peli, urine e feci forniscono materiale genetico che, nelle giuste condizioni, può sopravvivere per più di 10mila anni» spiega il genetista convinto di «aver aperto una nuova frontiera». (AgOnb) Gta 12:00