Roma, 4 maggio 2021 (Agonb) – Nuove stime confermano che gli aborti si verificano nel 15% di tutte le gravidanze, con una donna su 10 che subisce almeno un aborto spontaneo nel corso della vita. L’aborto spontaneo ricorrente è meno comune e colpisce circa l’1% delle donne.
L’assistenza attuale per aborti sporadici o ricorrenti è incoerente e scarsamente organizzata in tutto il mondo, ed è necessario un nuovo sistema per garantire che gli aborti siano meglio riconosciuti e le donne ricevano l’assistenza sanitaria fisica e mentale di cui hanno bisogno.
È quanto emerge da un report di tre paper (1, 2, 3) pubblicati su The Lancet (la serie è stata condotta e coordinata dal Tommy’s National Center for Abarriage Research che ha guidato un gruppo internazionale di autori) che spinge verso un migliore approccio alla cura dell’aborto spontaneo tramite diagnosi più accurate e indagini appropriate, migliori trattamenti per prevenire l’aborto spontaneo, metodi di gestione efficaci che soddisfano le esigenze e le preferenze delle donne e il trattamento dalla salute.
Non meno importante la necessità di offrire supporto psicologico alle donne colpite e ai loro partner. Le donne che hanno aborti ricorrenti spesso hanno bisogno di rivolgersi a più cliniche alla ricerca di una causa e di un rimedio: ciò significa che sono trattate da più professionisti sanitari, che spesso danno consigli contrastanti a causa delle diversità nella pratica e nelle linee guida, aumentando il disagio delle donne. (Agonb) Cdm 11:00.