Roma, 24 maggio 2021 (Agonb) – Individuato un possibile bersaglio terapeutico per prevenire la progressione di malattie infiammatorie e neurodegenerative: secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS Biology, condotto da Takashi Shichita del Tokyo Metropolitan Institute of Medical Science e colleghi, la proteina DJ-1 agisce all’interno delle cellule per assorbire pericolosi frammenti molecolari chiamati radicali liberi, pensando prevenga la neurodegenerazione grazie alla riduzione dello stress ossidativo all’interno dei neuroni che invecchiano.
Infatti, una mutazione inattivante nel gene che codifica per DJ-1 causa una forma di morbo di Parkinson (DJ-1 è anche noto come PARK7 per questo motivo). Quando una cellula si rompe, il suo contenuto viene rilasciato nell’ambiente circostante, dove alcune molecole rilasciate, chiamate DAMP (pattern molecolari associati al danno) agiscono come segnali di allarme per attivare processi infiammatori, inclusa l’attrazione dei macrofagi per ripulire il danno. A bassi livelli e per brevi periodi di tempo, l’infiammazione nel cervello può essere utile. Ma quando il danno è esteso, come nell’ictus, l’infiammazione può contribuire al problema piuttosto che alla soluzione. Per identificare nuovi DAMP, gli autori hanno preparato omogenati cerebrali e quindi hanno separato le proteine all’interno in base al peso molecolare.
Il team ha identificato le proteine candidate all’interno di quel sottoinsieme utilizzando la spettrometria di massa, ha generato le proteine purificate e poi le ha aggiunte ai macrofagi coltivati. Una di queste proteine era DJ-1, che ha provocato la sovraregolazione delle citochine infiammatorie nei macrofagi. I ricercatori hanno dimostrato che questo effetto è stato innescato dall’interazione con i recettori Toll-like sulla superficie dei macrofagi, proteine di membrana note per mediare l’attivazione infiammatoria. Infine, hanno dimostrato che DJ-1 è stata rilasciata da cellule morenti durante l’ictus in un modello murino e che la sua eliminazione, o il suo blocco con un anticorpo, ha ridotto il danno causato dall’ictus. (Agonb) Cdm 11:00.