Dita e arti extra: così il cervello vede il corpo aumentato

Roma, 29 maggio 2021 (AgOnb) – Dall’University College di Londra, arriva uno studio che potrebbe rivoluzionare le abitudini umane. L’esperimento, pubblicato su Science Robotics, ha studiato gli effetti sul cervello, usando un terzo pollice robotico, una funzionalità utile in ambiti delicati come quello militare o chirurgico, o in campo edile o artistico. L’esperimento dimostra che il cervello si adatta con facilità alla percezione e all’uso di un dito extra e con la stessa facilità i cambiamenti cerebrali scompaiono una volta rimosso. In cambio biomedico, potrebbe aiutare i soggetti colpiti da ictus. «Il settore della robotica dedicato all’aumento delle prestazioni umane con l’integrazione di nuovi arti, sta conoscendo interessanti sviluppi – commenta Antonio Frisoli, capo dell’area Interazione Uomo-Robot dell’Istituto di Intelligenza Meccanica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -. Lo scopo può essere per il recupero di funzionalità, dopo un ictus, dove si perdono spesso alcune capacità di manipolazione – ha aggiunto Frisoli –  è per l’aumento delle prestazioni. Può avere applicazioni più ‘futili’, come un chitarrista con 6 dita, o più utili, come un aiuto per la mano del chirurgo e per i lavori in fabbrica. Ci sono grandi investimenti per la creazione del soldato potenziato». Al test hanno aderito 20 volontari che hanno usato per diverse ore al giorno per cinque giorni un terzo pollice. Il nuovo dito spingeva i partecipanti a modificare i movimenti della mano. I volontari hanno affermato di percepirlo come un qualcosa di integrato e infine la Risonanza magnetica funzionale ha confermato che il nuovo dito aveva comportato una modifica nella rappresentazione della mano. A distanza di una settimana dall’esperimento, sempre la Risonanza magnetica funzionale ha evidenziato che i cambiamenti registrati in precedenza nel cervello erano stati solo temporanei. (AgOnb) Mmo 13:00