Roma, 29 maggio 2021 (AgOnb) – Uno studio, pubblicato sul Journal for ImmunoTherapy of Cancer, condotto dall’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro in collaborazione con il Centro di Ricerca Tettamanti di Monza e altri centri italiani e internazionali, ha individuato un anticorpo monoclonale umanizzato che riconosce un particolare sottogruppo di leucemia linfoblastica acuta, quella T, e attiva la risposta immunitaria per contrastarla. Pierfrancesco Tassone, responsabile dell’Unità di oncologia medica traslazionale dell’Università Magna Graecia commenta: «Anni fa, abbiamo scoperto un nuovo bersaglio antigenico espresso da cellule di leucemia acuta di tipo T (T-ALL) e su di esso abbiamo generato un anticorpo monoclonale umanizzato e un suo derivato ingegnerizzato bi-specifico, chiamato Bispecific T Cell Engager (BTCE), capace di attivare una potente risposta immunitaria citotossica. È un nuovo agente terapeutico molto promettente per il trattamento di leucemie pediatriche e dell’adulto del tipo T». La sua efficacia e del suo BTCE ingegnerizzato apre quindi alla possibilità futura di impiego clinico sia in pazienti pediatrici che adulti con la T-ALL. «Si tratta – spiegano – di una malattia molto aggressiva e orfana per la quale non sono disponibili validi approcci terapeutici, soprattutto per i pazienti recidivati o resistenti alla terapia standard, a causa della mancanza di antigeni efficaci come bersagli e di immunoterapici attivi».
Giuseppe Gaipa, responsabile dell’Unità di citometria e terapia molecolare del Centro di Ricerca Tettamanti aggiunge: «Nel caratterizzare l’anticorpo monoclonale, chiamato ahuUMG1, abbiamo scoperto che riconosce più dell’80% dei pazienti con un particolare sottotipo di leucemia linfoblastica acuta di tipo T. Ciò si associa ad una funzione terapeutica di uccisione delle cellule leucemiche grazie alla collaborazione dell’anticorpo con le cellule natural killer presenti nel nostro sistema immunitario». La leucemia linfoblastica acuta è un tumore del sangue ed è così definita perchè altamente aggressiva, è il tumore più frequente in età pediatrica, la massima incidenza si registra tra i 2 e 5 anni. (AgOnb) Mmo 11:00