Roma, 31 maggio 2021 (Agonb) – Sembra sempre più una realtà possibile il recupero motorio in seguito a lesione ischemica: uno studio traslazionale che coinvolge l’Istituto di neuroscienze dell’Area della ricerca di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa getta nuove basi per una nuova terapia riabilitativa.
Pubblicato su Progress in Neurobiology, lo studio ha testato l’efficacia di un approccio combinato tra riabilitazione robotica e modulazione della serotonina su un modello di ischemia cerebrale in corteccia motoria. “Grazie alla collaborazione con Massimo Pasqualetti dell’Università di Pisa, abbiamo potuto utilizzare un modello transgenico che consente di attivare selettivamente le cellule cerebrali che producono serotonina somministrando un farmaco attraverso un’iniezione – spiega Sara Conti, prima autrice e, al tempo dello studio, dottoranda dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna nell’area di ricerca coordinata da Silvestro Micera -. L’attivazione della serotonina aumenta la plasticità cerebrale nelle aree adiacenti alla lesione ischemica, rendendole più recettive al rimodellamento delle connessioni che viene guidato dalla riabilitazione”.
Gli autori hanno ottenuto un recupero funzionale delle capacità motorie, misurato non solo mediante test comportamentali ma anche utilizzando parametri di cinetica e cinematica del movimento. “Per rendere lo studio veramente traslazionale e facilmente adattabile alla pratica clinica, abbiamo replicato i risultati ottenuti con il modello transgenico usando un farmaco già approvato per l’uso sull’uomo, il Buspirone – afferma Matteo Caleo di Cnr-In -. Questo farmaco agisce aumentando l’efficacia della serotonina mediante il legame con il recettore specifico (5HT1A) e ha un effetto più mirato rispetto ai comuni farmaci, per esempio gli SSRI. Ciò ne diminuisce gli effetti collaterali e aspecifici”. (Agonb) Cdm 09:00.