In merito alla salute cardiovascolare una ricerca divide i cibi in anti infiammatori e pro infiammatori: promosse verdura e frutta. Secca compresa
Per la salute del cuore è importante anche la dieta, si sa. Ora un nuovo studio, condotto dalla Harvard Chan School of Public Health negli Usa, che ha utilizzato i risultati di tre grandi ricerche longitudinali e nel quale sono stati analizzati i dati di più di 210 mila persone, seguite per 30 anni, mette direttamente in relazione il potenziale infiammatorio della dieta con il rischio, a lungo termine, di patologie cardiovascolari. «I ricercatori — spiega Monica Giroli, nutrizionista dell’Unità di Prevenzione dell’aterosclerosi del Centro Cardiologico Monzino di Milano — hanno associato un maggior potenziale infiammatorio della dieta a un’aumentata incidenza di patologia cardiovascolare e ictus. In uno studio precedente i livelli di alcune molecole infiammatorie sistemiche sono state messe in relazione all’assunzione di tutta una serie di alimenti, suddividendoli poi in due gruppi: anti e pro-infiammatori ed è stato calcolato il potenziale infiammatorio della dieta».
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