Una ricerca di base su Nature Communications mostra come sia possibile modificare il metabolismo del colesterolo per potenziare la risposta immunitaria contro il virus, riducendo anche la carica virale
Un po’ antivirale, un po’ immunoterapia, per un’azione doppia, mirata da una parte contro il virus dell’epatite B (HBV) dall’altra a sostenere la risposta immunitaria delle cellule che dovrebbero combatterlo. È questa la promessa racchiusa in alcune sostanze capaci di inibire l’azione di un enzima coinvolto nel metabolismo del colesterolo e che potrebbero un giorno diventare un nuovo trattamento contro l’epatite B. Arriva da uno studio, pubblicato sulle pagine di Nature Communications, che ha testato l’efficacia di queste sostanze, inibitori dell’enzima acilcoenzima A-colesterolo aciltransferasi (ACAT) in alcune cellule in vitro.
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