Nei giorni scorsi, i carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Salerno, della Sezione Operativa Centrale del Comando per la Tutela Agroalimentare, hanno sequestrato 821 tonnellate di semilavorato di pomodoro (per un valore stimato in circa un milione di euro) per una possibile contaminazione da pesticidi. L’operazione, denominata “Scarlatto Due“, ha portato le forze dell’ordine dello speciale nucleo diretto dal colonnello Luigi Cortellessa, nei capannoni di un’azienda dell’Agro Nocerino Sarnese, leader nel settore conserviero. I militari dell’Arma sono entrati in azione in esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nell’ambito di un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore (Sa), guidata da Antonio Centore. Al blitz, come sottolineato in una nota diramata dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, ha “preso parte anche l’Aliquota Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria“. I Militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dal Pubblico Ministero, Angelo Rubano, e convalidato dal Gip Daniela De Nicola, dopo le investigazioni del carabinieri, quindi “interdicendo l’immissione nel circuito commerciale di prodotto non conforme alle prescrizioni di produzione”. Secondo quanto appurato dagli investigatori, il concentrato di pomodoro, di provenienza egiziana, era stoccato all’interno di migliaia di fusti metallici contenenti ognuno in media 250 chili di prodotto, in attesa di essere lavorato e confezionato, per essere poi successivamente collocato sul mercato (prevalentemente estero) sempre come doppio o triplo concentrato di pomodoro. “L’ingente materiale sequestrato – spiega ancora la nota dell’Arma – è ciò che rimane di una partita di semilavorato ben più cospicuo”. Infatti i carabinieri hanno appurato che già alcune centinaia di tonnellate di “oro rosso” erano state commercializzate in Paesi Ue ed extra Ue. Campioni del materiale finito sotto sequestro, sono stati inviati per le analisi presso laboratori specializzati.
“L’ingente sequestro di concentrato di pomodoro, probabilmente contaminato da pesticidi, conferma quanto sia importante tenere alta l’attenzione sull’importazione di cibi di bassa qualità che rischiano di essere spacciati come autentico made in Italy” commenta la dott.ssa Stefania Papa, consigliere ONB di cui è delegata proprio in materia di Sicurezza Alimentare. E’ in azioni del genere, spiega ancora la dott.ssa Papa, che “viene fuori, in maniera evidente, il ruolo fondamentale, in termini di controllo e monitoraggio, svolto dai Biologi per quanto concerne l’ambito della tutela della sicurezza Alimentare”. “Fermo restando che la frode è un reato – prosegue la Papa – parlarne rappresenta comunque un monito ed un invito che richiama ai valori ed alle competenze di cui necessita il territorio”. Competenze, conclude la rappresentante dei Biologi, “votate a valorizzare la salute umana ed a salvaguardare le eccellenze de territorio, attraverso un’attenta produzione e commercializzazione dei prodotti della filiera agroalimentare”.