Roma, 14 giugno 2021 (Agonb) – In un futuro non troppo lontano la chemioterapia potrebbe essere somministrata in modo più efficace e a dosi inferiori grazie alla ricerca sulla meccanica cellulare. Le cellule tumorali maligne, infatti, subiscono deformazione meccanica più facilmente delle cellule normali, consentendo loro di migrare in tutto il corpo.
Le proprietà meccaniche delle cellule del cancro alla prostata trattate con i farmaci antitumorali più comuni sono state studiate presso l’Istituto di fisica nucleare dell’Accademia polacca delle scienze di Cracovia (con la collaborazione del Medical College dell’Università Jagellonica e dell’Università degli Studi di Milano). Nel cancro, un fattore chiave che contribuisce alla formazione di metastasi è la capacità delle cellule di subire una deformazione meccanica: lo studio, pubblicato su Nanoscale, ha riguardato diversi farmaci attualmente utilizzati nella chemioterapia per il cancro alla prostata, e in particolare il loro impatto sulle proprietà meccaniche delle cellule tumorali.
I risultati sono ottimistici: tutto indica che le dosi di alcuni farmaci possono essere ridotte senza il rischio di ridurne l’efficacia. I ricercatori di Cracovia hanno analizzato la vitalità e le proprietà meccaniche delle cellule 24, 48 e 72 ore dopo il trattamento farmacologico e si è scoperto che i maggiori cambiamenti sono stati osservati tre giorni dopo l’esposizione al farmaco. (Agonb) Cdm 09:00.