Mai più inquinamento da plastiche. Manca poco, ormai, all’entrata in vigore della direttiva UE 2019/904, recepita in Italia quest’anno. A partire da 3 luglio, infatti, sarà fatto divieto di uso, fino ad esaurimento scorte, di prodotti in plastica quali contenitori monouso, piatti, bicchieri, posate, bastoncini cotonati, plastica oxodegradabile. La nuova normativa si inserisce nel piano europeo della strategia per le materie plastiche, con lo scopo di proteggere l’ambiente, ridurre i rifiuti marini e le immissioni di gas serra. Di fatto tale strategia ha come obiettivo quello di trasformare il modo in cui viene progettata, prodotta e riciclata la plastica. Scopo ultimo è il raggiungimento del “Green Deal Europeo“, in linea con gli accordi di Parigi, dove l’Europa si impegna a tagliare il traguardo della neutralità climatica entro il 2050. Come si ricorderà, la direttiva europea era stata inizialmente criticata dal governo italiano perché metteva al bando anche le plastiche biodegradabili e compostabili, sulle quali l’industria del nostro Paese era molto avanti. “Forse è troppo semplicistico dire che le plastiche sono solo quelle che si riciclano al cento per cento. Ho chiesto di valutare il fatto che la stessa Commissione europea abbia finanziato la ricerca sulle plastiche biodegradabili, ma non le abbia ammesse come plastiche per certe applicazioni. Questo è un danno anche per la nostra industria; ci sono tecnologie che potrebbero salvare capra e cavoli. Ci sono materiali biodegradabili che possono sostituire la plastica da petrolio, senza essere considerate plastiche, ma che hanno lo stesso uso” ha commentato, a caldo, il ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani. Alla fine l’accordo con Bruxelles è stato trovato. Il problema, insomma, è stato superato “grazie a un’interlocuzione più tecnica che politica, che fa bene a tutti” ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo. “Sono d’accordo con le riflessioni del ministro considerando le eccellenze nell’ambito delle biotecnologie di cui possiamo vantare come sistema Paese” ha rimarcato la dott.ssa Stefania Papa, consigliera ONB di cui è delegata in materia di Sicurezza Alimentare oltre che delegata per le regioni Toscana e Umbria. “La biologia applicata e le speciali competenze dedicate, insieme a quelle dei biologi, in questo comparto, sono un vero vanto per l’Italia” ha osservato la rappresentante dei Biologi. Da qui l’invito del consigliere Papa rivolto ai giovani in fase di orientamento lavorativo “di dedicarsi al settore delle biotecnologie per l’ambiente non solo per progettare, in ambito multidisciplinare, nuove molecole compatibili con i criteri propri dei materiali biodegradabili e compostabili ma anche soprattutto, per dedicarsi anche alla gestione ambientale per una corretta e sostenibile produzione dei cosiddetti rifiuti speciali”.