Diversi studi indicano che la qualità del seme è fortemente diminuita negli ultimi decenni in tutto il mondo. L’inquinamento atmosferico rappresenta un co-fattore significativo con l’impatto del COVID-19 e ha effetti negativi sul sistema riproduttivo maschile, attraverso meccanismi pro-ossidanti, infiammatori e immuno-disregolatori. È stato recentemente riportato che l’esposizione cronica al PM2.5 provoca la sovraespressione del recettore alveolare ACE2, la via di ingresso di SARS-CoV-2 nell’organismo condivisa dai polmoni e dai testicoli dove l’espressione è più alta nel corpo. Nel testicolo, la via ACE2/Ang-(1-7)/MasR svolge un ruolo importante nella regolazione della spermatogenesi e un meccanismo indiretto di danno testicolare potrebbe essere dovuto al blocco del recettore ACE2 da parte di SARS-CoV-2. Ciò impedisce la conversione di angiotensine specifiche, e il loro eccesso provoca infiammazione con sovrapproduzione di citochine. La sovraespressione indotta da PM2.5 del recettore ACE2 alveolare, a sua volta, potrebbe aumentare la carica virale locale nei pazienti esposti a inquinanti, producendo una deplezione del recettore ACE2 e compromettendo le difese dell’ospite. Presentando una visione complessiva dei dati epidemiologici e dei meccanismi molecolari, questo manoscritto si propone di interpretare i possibili effetti sinergici sia dell’inquinamento atmosferico che del COVID-19 sulla funzione riproduttiva maschile, avvertendo che la diffusione di SARS-CoV-2 negli anni fertili può rappresentare una minaccia significativa per la salute riproduttiva globale. Tutto ciò dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione, soprattutto per gli uomini in età di massima capacità riproduttiva, e un importante argomento di dibattito per i decisori politici.
Studio a firma di Luigi Montano, Francesco Donato, Pietro Massimiliano Bianco, Gennaro Lettieri, Antonino Guglielmino, Oriana Motta, Ian Marc Bonapace, Marina Piscopo.
