Roma, 6 luglio 2021 (Agonb) – L’attività spontanea del cervello a riposo sembra fondamentale per ottimizzare l’apprendimento e la preparazione a svolgere compiti futuri: è quanto ipotizza uno studio teorico firmato da Giovanni Pezzulo dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma, Marco Zorzi del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e Irccs Ospedale San Camillo Venezia, e Maurizio Corbetta del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, Padova Neuroscience Center e Veneto Institute of Molecular Medicine.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Trends in Cognitive Sciences, un’articolata sintesi dei risultati di molti esperimenti comportamentali, neurofisiologici, e di neuroimmagini: il cervello sembra comportarsi in modo simile a una particolare classe di algoritmi computazionali. “L’attività spontanea del cervello potrebbe riflettere il funzionamento di un modello generativo – spiegano Pezzulo e Zorzi -. I modelli generativi sono molto usati in Intelligenza Artificiale per la loro capacità di generare spontaneamente, in un senso allegorico ‘immaginare’, degli stimoli come immagini o video simili a quelli che hanno appreso.
Allo stesso modo il ‘modello generativo’ del cervello è utile per la risoluzione di compiti particolari come il riconoscimento di un volto o la pianificazione di un’azione da svegli, ma rimane attivo anche quando è a riposo. In questo stato, l’attività spontanea potrebbe servire ad ottimizzarne le capacità di apprendimento e le prestazioni future del cervello”. (Agonb) Cdm 10:00.