C’è chi non è mai risultato positivo pur convivendo con un malato di Covid. Chi viene contagiato e sviluppa solo un banale raffreddore. Chi invece si trascina sintomi invalidanti per mesi o finisce addirittura in terapia intensiva in bilico tra la vita e la morte. La ragione di questa estrema variabilità nella reazione individuale al virus SarsCoV2 è scritta – almeno in parte – in 13 regioni del nostro Dna, che aumentano la suscettibilità all’infezione e il rischio di sviluppare forme gravi di malattia. Lo dimostra sulla rivista Nature un maxi studio genetico su scala mondiale, il più grande mai realizzato su Covid-19, basato sui dati di quasi 50.000 persone positive al virus e 2 milioni di soggetti sani di controllo.
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