Roma, 14 luglio 2021 (AgOnb) – Uno studio condotto dagli scienziati del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, del Massachusetts Institute of Technology e della Stanford University ha misurato la sensibilità dei bambini a diverse fonti di informazioni per capire come funziona l’apprendimento di nuove informazioni linguistiche. Mostrando un oggetto nuovo accanto ad uno già conosciuto, il bambino deduce che la parola mai sentita si accosterà a quell’oggetto, andando per esclusione rispetto a quanto già compreso. I bambini ricordano le interazioni passate e cercano di anticipare gli argomenti della conversazione. «L’apprendimento delle parole – sostiene Manuel Bohn, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology – richiede sempre l’integrazione varie fonti di informazioni diverse». I ricercatori hanno esaminato i dati di bambini tra i 2 e 5 anni: «L’algoritmo elabora diverse fonti d’informazione, le integra e si ispira a decenni di studio in filosofia, psicologia dello sviluppo e linguistica – commenta Michael Henry Tessler, coautore dell’articolo – è stato straordinario vedere che il modello razionale riusciva a predire il comportamento dei bambini nelle nuove situazioni». «Il nostro obiettivo – conclude Bohn – era di mettere in relazione i modelli formali e i dati sperimentali. Abbiamo combinato questi due approcci per la ricerca sullo sviluppo. Il prossimo passo sarà verificare la robustezza del nostro modello teorico». (AgOnb) Mmo 10:30