Roma, 17 luglio 2021 (AgOnb) – Enormi increspature fossili di 16 metri sarebbero le prime prove trovate dei segni lasciati dal gigantesco tsunami provocato dalla caduta dell’asteroide che portò i dinosauri all’estinzione 66 milioni di anni fa. Sono state rinvenute nel sottosuolo della Lousiana (Stati Uniti) grazie all’analisi dell’attività sismica condotta da una società americana e la scoperta è stata di recente pubblicata sulla rivista Earth & Planetary Science Letters dai geologi dell’Università della Louisiana. Secondo quanto riportano i ricercatori le increspature «hanno una lunghezza d’onda media di 600 metri e un’altezza di 16 metri, cosa che le rende le più grandi increspature mai documentate sulla Terra». In passato altri studi avevano ipotizzato che la collisione con l’asteroide avesse scatenato un terremoto superiore all’undicesimo grado della scala Richter e uno tsunami nel Golfo del Messico con onde alte fino a 1.500 metri che, infrangendosi sul fondale vicino alla costa, potevano aver generato le increspature preservate fino a oggi. (AgOnb) Gta 11:00