Roma, 26 luglio 2021 (AgOnb) – Brucia la Yakutia. Da ormai diverse settimane la Siberia sta vivendo una apocalisse di fiamme e fumo. In alcune città sono stati evacuati i cittadini e i bambini messi al riparo, trasferiti da parenti. Quasi 1,5 milioni di ettari di foreste sono andati a fuoco in Siberia, soprattutto nella parte est del paese: la taiga si è trasformata in una polveriera e paga il prezzo di una siccità che si crede tra le peggiori da 150 anni. In alcuni giorni ci sono stati contemporaneamente anche 350 roghi attivi. Uno dei problemi maggiori è l’aria irrespirabile causata da un fumo denso e giallo, carico di elementi tossici. Migliaia i pompieri impegnati, che operano insieme all’esercito russo inviato da Mosca. I servizi di monitoraggio atmosferico avvertono di altissimi livelli di particolato (PM 2.5) e invitano i residenti a non uscire di casa. Secondo gli esperti, l’estate siberiana fatta di fiamme e fumo, è collegata al surriscaldamento globale che sempre più spesso negli ultimi anni porta ondate di calore e incendi in Siberia. In Russia le temperature estive sono aumentate di almeno 2,5 volte più velocemente rispetto alla media mondiale. (AgOnb) Gta 9:00