Roma, 23 agosto 2021 (Agonb) – Una speranza per i pazienti affetti da tumori aggressivi, tra cui melanoma, cancro del pancreas e del colon-retto, che sviluppano resistenza alle cure arriva da un nuovo studio preclinico condotto dai ricercatori del Jonsson Comprehensive Cancer Center dell’University of California Los Angeles, che hanno proposto una nuova combinazione temporale delle cure attualmente utilizzate.
Gli inibitori del checkpoint immunitario, che agiscono rienergizzando le cellule immunitarie o T che uccidono il tumore, e le terapie mirate alle mutazioni, che uccidono i tumori che ospitano mutazioni specifiche che attivano percorsi di guida del cancro, hanno rivoluzionato il modo in cui vengono trattate le persone con tumori avanzati. Tuttavia, la resistenza alla terapia a ciascun tipo di terapia è un problema comune, specialmente quando la resistenza si sviluppa nel cervello, limitandone l’efficacia.
Nel nuovo lavoro, pubblicato su Cancer Cell, i ricercatori hanno scoperto che se da un lato la combinazione dell’inibitore del checkpoint immunitario che ha come bersaglio PD-1/L1 con la terapia mirata alle MAPK può aiutare a superare la resistenza, iniziarle insieme, invece, non è ottimale. Il suggerimento degli scienziati è quello di iniziare con due dosi di terapia anti-PD-1/L1, quindi aggiungere una terapia mirata alle MAPK: questa specifica sequenza è molto più efficace nel prolungare il restringimento del tumore e prevenire lo sviluppo di resistenza. (Agonb) Cdm 12:00.