Roma, 24 agosto 2021 (AgOnb) – La foresta amazzonica produce una parte della pioggia che cade nella sua stessa zona, così da auto-sostenersi. Uno studio condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Torino (Cnr-Isac) pubblicato su Global Change Biology rivela che questo contributo è maggiore di quanto si pensasse. “Piccoli cambiamenti nell’umidità dell’aria, dovuti alla presenza o meno di alberi, possono portare a grandi cambiamenti nella pioggia osservata”, sottolinea Mara Baudena, ricercatrice e primo autore della ricerca. “Queste amplificazioni finora non erano state considerate. Sono stati analizzati dati di precipitazione e umidità dell’aria per oltre 10 anni a scala oraria su una ampia parte della foresta amazzonica e delle aree confinanti, in combinazione con dati e modelli sviluppati in lavori precedenti dall’Università di Utrecht, che calcolano come l’umidità venga traspirata dalle piante e trasportata dai venti in tutta l’Amazzonia”. “Nel caso in cui l’intera foresta fosse disboscata, secondo le nostre stime, la precipitazione annuale nell’area calerebbe del 55-70%”, aggiunge la ricercatrice. “I dati vanno trattati con prudenza: queste stime sono un importante passo in avanti, ma non sono prive di incertezze e approssimazioni. Dovremo proseguire la ricerca con metodi diversi per confermarle”, aggiunge Arie Staal, dell’Università di Utrecht. “Anche una relativa deforestazione potrebbe avere effetti più drammatici del previsto sulle piogge, sulla foresta e sulle zone confinanti, sede di coltivazioni e allevamenti che sono spesso all’origine della deforestazione stessa”, conclude Baudena. “D’altro canto, la riforestazione di aree già disboscate potrebbe portare a effetti importanti riguardo il ripristino del ciclo dell’acqua e della piovosità”. (AgOnb) Mmo 11:00