Roma, 25 agosto 2021 (Agonb) – È chiamato “chemo brain” ed è un declino della funzione cognitiva che sperimentano molti pazienti con cancro al seno trattati con chemioterapia. Per scongiurarne gli effetti, un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis ha indagato, insieme a colleghi dell’University of Rochester Medical Center e del National Cancer Institute of the National Institutes of Health, il ruolo di alti livelli di attività fisica e la capacità di mantenere la funzione cognitiva.
“Il declino cognitivo correlato al trattamento del cancro è una preoccupazione clinica crescente – ha affermato Elizabeth A. Salerno, primo autore dello studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology -. Alcuni pazienti con cancro sperimentano vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione o difficoltà a trovare la parola giusta per finire una frase. Conoscendo gli effetti dannosi della chemioterapia sulla funzione cognitiva, volevamo comprendere le relazioni dinamiche tra attività fisica e cognizione prima, durante e dopo la chemioterapia. I risultati suggeriscono che mantenere livelli più elevati di attività fisica può effettivamente essere importante per proteggere la cognizione”.
I ricercatori hanno sottolineato che il loro studio osservazionale non può dimostrare che l’attività fisica protegge definitivamente dal declino cognitivo correlato alla chemioterapia; è possibile che le persone fisicamente attive abbiano altre caratteristiche, indipendenti dall’esercizio, che possono proteggerle, ma lo studio pone le basi per studi clinici che indaghino se interventi sull’attività fisica prima e durante la chemioterapia possono effettivamente scongiurare il declino cognitivo correlato al trattamento. (Agonb) Cdm 10:00.