Armi inedite anti Covid-19 stanno prendendo forma grazie a una nuova fucina biotech tutta italiana: si tratta di un’innovativa piattaforma tecnologica per la produzione di piccoli frammenti di proteine (peptidi) che agiscono in maniera mirata come proiettili. Alcuni sono già andati a segno nei test preliminari su cellule e modelli animali, tanto che presto potrebbero trasformarsi in farmaci per sbarrare la porta al virus SarsCoV2, e in vaccini sublinguali a basso costo contro le varianti. Il risultato è pubblicato sulla rivista Viruses da Università di Roma Tor Vergata, Università di Catanzaro, Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, in collaborazione con Università di Toronto (Canada) e la rete sanitaria Renown Health (Stati Uniti).
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