Roma, 30 agosto 2021 (Agonb) – In una malattia respiratoria virale il momento più critico, anche per la sopravvivenza, è spesso quello successivo all’eliminazione del virus: i processi distruttivi messi in moto durante l’infezione raggiungono il loro picco nelle settimane successive alla sconfitta del virus con danni agli organi in grado di causare malattie croniche o morte. Perché le infezioni polmonari, anche quando di breve durata, causino danni di lunga durata è ciò che si sono chiesti i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, che hanno scoperto che l’infezione innesca l’espressione di una proteina chiamata IL-33.
La proteina è necessaria affinché le cellule staminali nel polmone invadano gli spazi aerei, e aumenta la produzione di muco e l’infiammazione nel polmone, interferendo con la respirazione. In condizioni normali, IL-33 aumenta nei nuclei delle cellule staminali polmonari in risposta a stress o lesioni e aiuta il polmone a riparare le barriere danneggiate. Durante e dopo l’infezione, tuttavia, IL-33 può assumere un ruolo più dannoso. I risultati, pubblicati sul Journal of Clinical Investigation, rivelano potenziali punti di intervento per prevenire danni polmonari cronici causati da infezioni virali. (Agonb) Cdm 11:00.