Roma, 31 agosto 2021 (AgOnb) – L’ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati; colpisce, infatti, circa il 20% della popolazione adulta e rappresenta uno dei maggiori problemi clinici dei tempi moderni.
L’ipertensione arteriosa è conosciuta anche come “killer silenzioso”, perché non comporta alcun sintomo e agisce nell’ombra, degenerando in complicanze severe, talvolta dall’esito mortale.
A sottolinearlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, insieme a ricercatori dell’Imperial College di Londra, ha pubblicato uno studio su The Lancet secondo cui l’ipertensione potrebbe essere facilmente diagnosticata misurando la pressione sanguigna e trattandola con farmaci a basso costo, ma metà della popolazione colpita non sa che questa patologia può mettere a rischio la vita. Di fatto si è creata una differenza di controllo fra Paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito in cui il numero dei casi è addirittura aumentato. Per questa ragione l’ipertensione è diventata la “malattia della povertà”.
Che cosa è l’ipertensione?
La pressione arteriosa, o pressione arteriosa sanguigna, è la forza che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, a seguito dell’azione di pompa svolta dal cuore. Il suo valore dipende da tanti fattori: la forza di contrazione del cuore, la quantità di sangue in uscita dal cuore a ogni contrazione, la frequenza cardiaca, lo stato dei piccoli vasi arteriosi, il volume totale di sangue circolante nel corpo etc.
La cura
La terapia dell’ipertensione si fonda sull’importante obiettivo di riportare nella norma i livelli pressori alterati.
Per conseguire tale obiettivo, è fondamentale: ridurre il consumo di sale, praticare regolarmente l’attività fisica, seguire una dieta sana ed equilibrata, seguire una terapia farmacologica appropriata (se i rimedi precedenti non sono sufficienti) e curare in modo specifico la causa (se ce n’è una) dell’innalzamento patologico della pressione arteriosa.
Sappiamo cos’è e abbiamo individuato la cura ora non ci resta includere anche quella popolazione che non ha la possibilità di accedere alle cure per problemi economici.
Secondo Bente Mikkelsen, direttore del Dipartimento di Malattie non Trasmissibili dell’OMS basterebbe creare un’assicurazione sanitaria globale che dia la possibilità agli “ultimi” di avere accesso alle cure gratuitamente.
L’ipertensione al di là dei fattori genetici è legata a fattori di rischio collegati allo stile di vita: diete non equilibrate, inattività fisica, consumo di alcool e tabacco, diabete non controllato, sovrappeso e obesità. (Agonb) Matteo Piccirilli 9:00