Roma, 27 settembre 2021 (AgOnb) – Pubblicato su Cell Reports, uno studio del City College di New York e del Paris Brain Institute, che hanno valutato come alcune situazioni possano influenzare le funzioni biologiche. Il battito cardiaco, può sincronizzarsi in modo inconscio quando si condividono delle esperienze, come un’esibizione, l’ascolto di una narrazione o una conversazione intima. Il team, guidato da Lucas Parra, ha eseguito 4 esperimenti, nel I test, mentre alcuni volontari ascoltavano l’audiolibro di 20,000 leghe sotto i mari, si monitorava la loro frequenza cardiaca tramite ECG. È emerso che Il battito aumentava e diminuiva negli stessi intervalli per la maggior parte dei soggetti. Il II° prevedeva la visione di video didattici, privi di variazioni emotive. Anche quì le frequenze cardiache mostravano fluttuazioni simili. Riguardando lo stesso video ma seguendo un conteggio a mente, si evidenziava una mancanza di attenzione associata ad una mancata sincronizzazione. III step, i soggetti ascoltavano brevi storie per bambini, alcuni attentamente, altri distrattamente. Le fluttuazioni nelle frequenze cardiache erano associate all’attenzione e al livello di coinvolgimento alla storia. “Seguire un evento particolare ed elaborare uno stimolo può causare fluttuazioni simili nella frequenza cardiaca delle persone” – afferma l’autore – “la funzione cognitiva la fa aumentare e diminuire. Non si tratta di emozioni, ma di essere attenti e coinvolti, cercando di anticipare ciò che accadrà”. “Non abbiamo riscontrato le stesse fluttuazioni per la frequenza respiratoria” – riporta Jacobo Sitt del Paris Brain Institute – “è sorprendente, dato che essa può influenzare la frequenza cardiaca”. Nel IV test, sono stati coinvolti anche pazienti con disturbi della coscienza e sottoposti all’ascolto di un audiolibro per bambini, con tassi di sincronizzazione significativamente inferiori. “Il lavoro è in fase preliminare” – commenta Sitt – “ma potrebbe rivelarsi molto importante per misurare la funzione cerebrale, non si richiedono attrezzature particolari e può essere eseguito anche in ambulanza”. Secondo Parra, “le neuroscienze stanno iniziando a considerare il cervello come un corpo anatomico e fisico. Il nostro studio rappresenta un passo in avanti per guardare alla connessione tra il corpo e il cervello in modo più ampio”. (AgOnb) Mmo 13:00