Roma, 27 settembre 2021 (AgOnb) – In uno studio pubblicato su Linguistics, i ricercatori dell’Istituto di Santa Fe di Mosca hanno provato a ricostruire l’albero delle lingue, attraverso nuovi metodi “ricostruzione onomasiologica”. La diversità linguistica è simile ai rami di un albero, il ramo europeo ha dato origine al germanico, celtico, albanese, lingue slave, lingue romanze, armeno, baltico e greco ellenico. Prima, circa 5000 anni fa, c’era l’indoeuropeo, che si è diviso in ramo europeo e indo-iraniano. Obiettivo della linguistica è mappare l’origine delle lingue moderne. “Più si vuole tornare indietro nel tempo, meno si può fare affidamento sui metodi classici di confronto linguistico per trovare correlati significativi”, afferma il coautore George Starostin. “Dobbiamo raggiungere lo strato più profondo del linguaggio per identificare i suoi antenati perchè gli strati esterni sono contaminati. Vengono facilmente corrotti da sostituzioni e prestiti”, aggiunge. Per soddisfare tale esigenza, il team di Starostin ha scelto una lista di 110 concetti per penetrare all’interno della lingua. Uno degli obiettivi finali è comprendere i percorsi evolutivi che i linguaggi seguono nel corso delle generazioni, proprio come fanno i biologi evoluzionisti per gli organismi viventi. “Una cosa grandiosa della ricostruzione storica delle lingue è che è in grado di far emergere molte informazioni culturali” – afferma Starostin – “ricostruire la sua filogenesi interna, come stiamo facendo in questi studi, è il primo passo verso una procedura molto più ampia di tentativo di ricostruire gran parte del patrimonio lessicale di quella lingua, incluso il suo lessico culturale”. (AgOnb) Mmo 11:00