Roma, 29 settembre 2021 (AgOnb) – Uno studio dell’Università di Maastricht, guidato da Heidi Jacobs, suggerisce che l’integrità del locus coeruleus (LC) potrebbe essere collegata ad alcune delle principali caratteristiche dell’Alzheimer precoce, come l’accumulo di proteine dannose o il declino della memoria, e potrebbe quindi essere utilizzato come marker della malattia. Il team ha valutato la possibilità di utilizzare l’integrità di LC come indicatore precoce della malattia di Alzheimer e per monitorarne il decorso. L’Alzheimer è la forma più comune di demenza che colpisce più di 44 milioni di persone nel mondo. Viene associata a un accumulo di proteine beta-amiloidi e proteine TAU, ma ad oggi questa patologia non è compresa ancora del tutto. “Rilevare la malattia a uno stadio precoce” – scrivono i ricercatori – “è fondamentale per migliorare le tempistiche di diagnosi e per individuare i pazienti idonei a partecipare agli studi clinici”. Il gruppo di ricerca si è servito di scansioni PET e MRI di LC per valutare la correlazione tra questa struttura e la malattia di Alzheimer. Secondo i risultati, una minore integrità del LC è associata a sintomi più gravi della patologia e un declino più rapido della memoria e della funzione esecutiva nei pazienti. (AgOnb) Mmo 9:00