Roma, 11 ottobre 2021 (Agonb) – Il diabete di tipo 2 è una grave condizione permanente che può causare anche ictus, malattie cardiache, cecità e amputazione degli arti: ridurre il rischio di ammalarsi potrebbe essere possibile grazie all’alendronato, un farmaco ampiamente utilizzato per l’osteoporosi.
È quanto sostiene uno studio di ricercatori dell’ospedale universitario di Aalborg, in Danimarca, presentato alla riunione annuale dell’European Foundation for the Study of Diabetes. È infatti noto che i pazienti con diabete hanno un rischio maggiore di fratture, suggerendo un legame tra la regolazione della glicemia e la qualità delle ossa. Da qui l’ipotesi che il trattamento dell’osteoporosi potesse avere un impatto sul rischio di ammalarsi. Incrociando registri ospedalieri danesi e prescrizioni mediche di alendronato, si è osservato che coloro che lo avevano assunto avevano il 34% in meno di probabilità di ricevere una diagnosi di diabete di tipo 2 rispetto a coloro che non lo avevano mai assunto.
Nell’analisi sono stati inclusi fattori come il fumo, l’uso di alcol, l’obesità, il reddito e lo stato civile. E non è tutto: l’assunzione prolungata per almeno otto anni potrebbe arrivare a ridurre il rischio di oltre la metà (53%). Il motivo non è ancora chiaro: i ricercatori ipotizzano che il farmaco riduca l’infiammazione di basso grado e lo stress ossidativo, due processi ritenuti centrali per lo sviluppo dell’insulino-resistenza, caratteristica chiave del diabete di tipo 2. (Agonb) Cdm 12:00.