Roma, 16 ottobre 2021 (AgOnb) – Scoperto dagli scienziati del Centro medico universitario di Gottingen (UMG), e pubblicato su European Molecular Biology Organization Molecular Medicine, un nuovo biomarcatore nel sangue che potrebbe facilitare l’identificazione di problemi di demenza. Il team, guidato da Andre’ Fischer, ha esaminato i livelli di microRNA nel sangue di volontari sani e di pazienti con demenza. “Quando si manifestano i sintomi della demenza” – afferma Fischer – “il cervello è già gravemente danneggiato. La diagnosi attuale arriva troppo tardi per avviare trattamenti efficaci, se fosse possibile individuarla precocemente, le probabilità di influenzare il decorso della malattia aumenterebbero significativamente”. “Esistono diversi tipi di microRNA” – continua Fischer – “abbiamo individuato alcune molecole correlate all’idoneità mentale”. Attraverso studi eseguiti su esseri umani, modelli murini e colture cellulari, il team ha identificato 3 microRNA. Nei pazienti con livelli del marker ematico molto elevato, circa il 90% ha sviluppato la malattia d’Alzheimer entro i 2 anni. “Un aumento del livello ematico di questi microRNA” – sostiene Fischer – “potrebbe essere considerato un precursore della demenza. Negli esseri umani, questi biomarcatori potrebbero anticipare di circa 2/5 anni lo sviluppo dei sintomi. I microRNA sono anche associati a un impatto attivo sui processi patologici, per cui potrebbero essere bersagli terapeutici”. Nel modello murino le capacità di apprendimento sembravano migliorare quando i microRNA venivano bloccati con terapie farmacologiche. “L’obiettivo è di sviluppare un test a basso costo, rapido ed efficace, che possa portare a un risultato attendibile. In caso di positività i pazienti potrebbero essere sottoposti a diagnosi più elaborate”. (AgOnb) Mmo 10:00