Roma, 23 ottobre 2021 (Agonb) – Un passo avanti nello studio del morbo di Parkinson arriva da una ricerca della Carnegie Mellon University, pubblicata su Science, che potrebbe rendere più precisa la stimolazione cerebrale profonda e con effetti terapeutici più duraturi. La stimolazione cerebrale profonda consente a ricercatori e medici di utilizzare elettrodi sottili impiantati nel cervello per inviare segnali elettrici alla parte che controlla il movimento: è un modo collaudato per aiutare a controllare i movimenti indesiderati, ma i pazienti devono ricevere una stimolazione elettrica continua per ottenere sollievo; se lo stimolatore viene spento, i sintomi ritornano immediatamente.
Nel nuovo protocollo redatto da Aryn Gittis e dai colleghi del Gittis Lab, brevi esplosioni di stimolazione elettrica prendono di mira specifiche sottopopolazioni neuronali nel globo pallido, una struttura subcorticale del cervello. In futuro i neurochirurghi dell’Allegheny Health Network di Pittsburgh utilizzeranno la ricerca di Gittis in uno studio sulla sicurezza e sulla tollerabilità negli esseri umani e presto inizierà uno studio crossover randomizzato in doppio cieco su pazienti con malattia di Parkinson idiopatica, che saranno seguiti per 12 mesi per valutare i miglioramenti dei sintomi motori e la frequenza degli eventi avversi. (Agonb) Cdm 11:00.