Roma, 26 ottobre 2021 (AgOnb) – Il riscaldamento domestico a base di legna (e carbone) di stufe e caldaie sarebbe responsabile delle emissioni di circa la metà di tutto il particolato fine (Pm2,5) e il nerofumo nei Paesi dell’Ue. Ad affermarlo è lo studio “Dove c’è fuoco c’è fumo, le emissioni dal riscaldamento domestico con legna” realizzato dall’ European enviromental bureau (Eeb), rete europea di organizzazioni ambientaliste che ha collaborato con la danese Green transition. Secondo la ricerca “la combustione di legname domestico è l’inquinante peggiore, causando i costi sanitari più elevati. Sebbene le nuove stufe e caldaie a legna emettano meno particelle rispetto ai modelli precedenti inquinano molto più di altri metodi di produzione di calore disponibili, e quindi non dovrebbero essere considerate una soluzione praticabile per la riduzione dell’inquinamento atmosferico”. Però, sottolinea l’Eeb, “si avrebbero maggiori benefici per la salute se si interrompe l’uso della combustione del legno su piccola scala e si utilizzano un migliore isolamento e soluzioni di calore pulite, come il teleriscaldamento nelle città e le pompe di calore fuori dalle città”. (AgOnb) Gta 11:00