Roma, 28 ottobre 2021 (Agonb) – Una pressione sanguigna ottimale aiuta il cervello a invecchiare più lentamente: una nuova ricerca della Australian National University, pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience, arriva dopo che un ampio studio internazionale ha scoperto che il numero di persone oltre i 30 anni con pressione alta è raddoppiato a livello globale.
La ricerca ha anche scoperto che la pressione sanguigna ottimale aiuta il cervello a rimanere almeno sei mesi più giovane rispetto all’età effettiva: i partecipanti con ipertensione avevano cervelli più vecchi e quindi meno sani, accrescendo il rischio di malattie cardiache, ictus e demenza. Quelli con una pressione sanguigna elevata, ma ancora all’interno di un intervallo normale (inferiore a 120/80), avevano anche un cervello dall’aspetto più vecchio ed erano a rischio di problemi di salute.
“Rilevando l’impatto dell’aumento della pressione sanguigna sulla salute del cervello delle persone dai 40 anni in su, dobbiamo presumere che gli effetti della pressione sanguigna elevata debbano accumularsi nel corso di molti anni, iniziando probabilmente intorno ai 20 anni. Ciò significa che un cervello giovane è già vulnerabile”, ha detto Nicolas Cherbuin, l’autore principale. (Agonb) Cdm 11:00.