Roma, 30 ottobre 2021 (Agonb) – Una scoperta importante che riguarda i meccanismi alla base della guarigione delle ferite e può portare allo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici per migliorare la capacità rigenerativa della pelle, che diminuisce con l’avanzare dell’età: porta la firma di ricercatori della Tokyo Medical and Dental University lo studio pubblicato sul Journal of Cell Biology, in cui rivelano che la capacità delle cellule staminali della pelle di riparare la pelle dopo una lesione può essere collegata alla loro capacità di “muoversi” verso la lesione stessa. Le cellule staminali della pelle, chiamate anche cellule staminali dei cheratinociti, sono responsabili della rigenerazione della pelle e della chiusura della ferita attraverso un processo chiamato riepitelizzazione.
“Esperimenti di immagini dal vivo e di simulazione al computer hanno mostrato che la motilità delle cellule staminali della pelle umana è accoppiata alla loro capacità proliferativa e rigenerativa e che le cellule staminali più vecchie hanno una motilità significativamente ridotta”, spiega Daisuke Nanba, autore principale dello studio. Dagli esperimenti è emerso che una molecola specifica, chiamata EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor), guida la motilità delle cellule staminali della pelle e che la segnalazione dell’EGFR è ridotta in quelle più datate.
Questa molecola agisce prevenendo la degradazione di un tipo specifico di collagene, COL17A1, necessario per tenere uniti gli strati della pelle, che coordina il movimento delle cellule staminali verso la lesione regolando le reti di filamenti di actina e cheratina nelle cellule. Dallo studio è venuto fuori che con l’età diminuisce la segnalazione dell’EGFR, che porta a livelli più bassi di COL17A1. (Agonb) Cdm 12:00.