Roma, 4 novembre 2021 (Agonb) – Un alto indice di massa corporea è strettamente correlato alla resistenza all’insulina e al diabete di tipo 2: come il corpo elabora grandi quantità di carboidrati consumati in un singolo pasto, però, non era ancora del tutto chiaro, almeno fino a ora. I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Boston Medical Center hanno studiato partecipanti sani con peso normale e sovrappeso mentre consumavano carboidrati in eccesso, che – come emerge dallo studio pubblicato sull’American Journal of Physiology – Endocrinology and Metabolism – possono contribuire alla disfunzione metabolica bloccando la sintesi di importanti antiossidanti.
La ricerca ha anche dimostrato che alti livelli di insulina, in tali circostanze, possono esacerbare il problema. I ricercatori hanno monitorato l’attività degli elettroni nelle cellule di 24 partecipanti non diabetici che hanno consumato grandi quantità di carboidrati in proporzione al loro peso (in alcuni casi oltre 350 g di carboidrati). Hanno trovato prove, più evidenti nei partecipanti con un alto indice di massa corporea, che le cellule stavano usando gli elettroni del glutatione, un “antiossidante maestro”, per aiutare a immagazzinare i carboidrati in eccesso come grassi.
Questo ha confermato la loro ipotesi: un consumo eccessivo di carboidrati può contribuire al disagio metabolico limitando la sintesi di antiossidanti nel corpo.Quando hanno analizzato le biopsie dei partecipanti, hanno confermato che, nei partecipanti con un alto indice di massa corporea, i cambiamenti nel tessuto adiposo che si sono verificati durante lo studio hanno rappresentato una forma di stress metabolico spesso osservata nella resistenza all’insulina e nel diabete di tipo 2. (Agonb) Cdm 12:00.