Roma, 6 novembre 2021 (Agonb) – Il dolore cronico evolve dal dolore acuto causato dal trauma fisico del danno tissutale dovuto a interventi chirurgici o lesioni ed è un problema che colpisce oltre 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo, proseguendo a lungo dopo la guarigione dei tessuti.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università della California Irvine è il primo a rivelare il meccanismo molecolare specifico che controlla quella transizione aprendo speranze per nuovi farmaci. Lo studio, pubblicato su Science Advances, mostra che la disattivazione dell’enzima intracellulare NAAA (N-Acylethanolamine-Hydrolizing Acid Amidase) nel midollo spinale durante una finestra temporale di 72 ore successive alla lesione dei tessuti periferici interrompe lo sviluppo del dolore cronico. Attualmente, il trattamento dipende in gran parte da una classe di farmaci analgesici come gli oppioidi, che possono perdere efficacia nel tempo e possono anche portare alla dipendenza.
“I nostri risultati suggeriscono che una nuova classe di farmaci, gli inibitori NAAA, può essere utilizzata per trattare varie forme di dolore cronico e per prevenire lesioni incisionali e infiammatorie dopo un intervento chirurgico”, ha detto Daniele Piomelli, Distinguished Professor al Dipartimento di anatomia e neurobiologia della UCI School of Medicine. (Agonb) Cdm 12:30.