Roma, 8 novembre 2021 (AgOnb) – Uno studio dell’Università di Miami e dell’Università Tor Vergata di Roma, pubblicato su Journal of Physical Medicine and Rehabilitation, ha scovato gli interruttori della longevità sana che si accendono con l’attività fisica. Si tratta dei SIRT, che a seconda dello sport producono diverse sirtuine: l’aerobica moderata stimola SIRT3, l’High-Intensive stimola SIRT1. “L’attivazione delle sirtuine è tra le vie che sono alla base dei benefici positivi dell’esercizio sul trattamento di condizioni croniche come sindrome metabolica, l’obesità, l’insulino-resistenza e diabete di tipo 2, nonché sul miglioramento della longevità e sull’invecchiamento sano”, spiega Camillo Ricordi, scienziato all’Università di Miami, tra gli autori dello studio. “La produzione di sirtuine diminuisce dopo i 35 anni e inizia a decrescere intorno ai 60”, dice Silvano Zanuso, direttore del Dipartimento Medico e Scientifico di Technogym, tra gli autori dello studio. “Tra le possibili cause c’è la minore disponibilità di NAD+, un coenzima – continua – implicato nell’attività antiossidante che gioca un ruolo importante nell’attivazione”. Tra gli effetti più importanti indotti dall’esercizio ci sono la riduzione dello stress ossidativo e il miglioramento della salute mitocondriale. Gli esercizi aerobici allungano i telomeri, il cui legame con la longevità è una scoperta premiata con il Nobel per la Medicina. SIRT1 è responsabile della protezione da malattie metaboliche come l’obesità. “L’effetto delle sirtuine – spiega Zanuso – dipende sia dalla modalità di esercizio che dall’ intensità. L’intensità aerobica di moderata intensità è ideale per stimolarne l’azione e la produzione”. (AgOnb) Mmo 11:00