Roma, 9 novembre 2021 (Agonb) – Obesità, diabete di tipo 2 e altre malattie: negli ultimi anni, per trattarle, ci sono stati molti sforzi per provare ad aumentare l’attività delle cellule adipose marroni o beige per indurre le cellule adipose, note come adipociti, a bruciare energia e generare calore in un processo chiamato termogenesi. In un nuovo studio, pubblicato su Nature, un team internazionale di ricercatori guidati da Alan Saltiel, direttore dell’Institute for Diabetes and Metabolic Health presso la University of California San Diego School of Medicine, descrive come l’energia la spesa e la produzione di calore siano regolate nell’obesità attraverso un percorso cellulare precedentemente sconosciuto.
Il corpo umano scompone i carboidrati consumati in un tipo di zucchero chiamato glucosio, che è la principale fonte di carburante per le cellule: la sua “quota” non necessaria, la riserva, viene confezionata e immagazzinata come glicogeno nelle cellule del fegato e dei muscoli scheletrici, dove può essere estratto e utilizzato rapidamente per improvvisi bisogni energetici o per mantenere i livelli di zucchero nel sangue. I ricercatori hanno scoperto che il glicogeno fa molto di più che immagazzinare semplicemente energia nelle cellule adipose: fornisce un segnale che produce un importante cambiamento nel modo in cui l’energia viene gestita. L’imbrunimento delle cellule adipose dipende dalla loro capacità di produrre e quindi di degradare il glicogeno: il turnover del glicogeno invia un segnale secondo il quale è sicuro per la cellula “disaccoppiare” la produzione di ATP, la molecola che fornisce l’energia.
“Il disaccoppiamento è un modo per generare calore e nel processo aiuta a bilanciare l’energia. Questo percorso garantisce quindi che solo le cellule adipose con riserve di energia sufficienti per alimentare la generazione di calore possano farlo”, ha affermato Saltiel. (Agonb) Cdm 10:00.