Roma, 10 novembre 2021 (AgOnb) – La crisi climatica accelera e con lei i rischi di vivere in un Pianeta sempre più complesso da abitare. Come è stato raccontato in occasione del World Tsunami Awareness Day l’Onu stima, infatti, che “entro il 2030, il 50% della popolazione mondiale vivrà in aree costiere esposte a inondazioni, tempeste e tsunami”. Tra urbanizzazione e turismo in regioni a rischio, sempre più persone saranno dunque in pericolo: si stima che negli ultimi 100 anni, 58 tsunami hanno causato più di 260mila vittime. Come ha ricordato il segretario generale dell’Onu António Guterres “i Paesi, gli organismi internazionali e la società civile devono impegnarsi ad aumentare la comprensione della minaccia e a condividere approcci innovativi per ridurre i rischi. Possiamo costruire sui progressi raggiunti, che vanno da una migliore sensibilizzazione alle comunità esposte allo tsunami in tutto il mondo, all’inclusione di uno Tsunami Programme nell’United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development”. (AgOnb) Gta 14:00