Roma, 12 novembre 2021 (Agonb) – Un team cinese ha valutato, in 5 anni, l’impatto di un sostituto del sale (75% sodio, 25% potassio) su pazienti che avevano già avuto un ictus, o la cui pressione sanguigna era sbilanciata, e che erano, quindi, ad alto rischio di complicanze. Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato gli esiti dello studio sul New England Journal of Medicine, per questo specifico pubblico l’uso di surrogati può essere utile. Tra aprile 2014 e gennaio 2015, lo studio Salt Substitute and Stroke Study ha arruolato 20.995 persone, di età pari o superiore a 60 anni, con ictus pregresso con valori pressori non controllati.
Alla metà dei partecipanti è stato fornito un sostituto del sale, mentre l’altra metà ha continuato a usare il sale normale. Il 72,6% aveva una storia di ictus e l’88,4% soffriva di ipertensione. Durante un follow-up medio di 4,74 anni, più di 3.000 persone hanno avuto un ictus, più di 4.000 sono morte e più di 5.000 hanno avuto un grave evento cardiovascolare. Il rischio di ictus è risultato ridotto nei gruppi che hanno utilizzato il sostituto del sale rispetto a chi ha continuato a usare il sale. (Agonb) Etr 11:00.