Roma, 19 novembre 2021 (Agonb) – Un team di ricercatori del Del Monte Institute for Neuroscience dell’Università di Rochester ha scoperto che una persona affetta da disturbi d’ansia può esserne colpita anche quando si trova in un luogo che considera sicuro. Lo studio è stato pubblicato su Communications Biology. La ricerca ha coinvolto diversi volontari, tra cui alcuni che soffrivano di ansia generale e sociale. I partecipanti all’esperimento dovevano navigare in un gioco di realtà virtuale il cui scopo era raccogliere fiori in un prato popolato per metà da api pericolose.
Le scansioni cerebrali eseguite durante le sessioni di gioco mostravano che i partecipanti potevano discernere tra l’area sicura e quella pericolosa ma anche che i pazienti affetti da disturbo d’ansia aumentavano l’attivazione cerebrale della corteccia prefrontale dorsomediale e dell’insula anche nell’area sicura. Le scansioni cerebrali mostravano che il cervello di questi soggetti collegava l’area sicura, riconosciuta come tale, comunque a un pericolo o a una minaccia. (Agonb) Etr 12:00.