Roma, 20 novembre 2021 (AgOnb) – Nuova speranza per ictus e malattie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) arriva da molecole danzanti in grado di riparare il midollo spinale nei topi paraplegici. È questo il risultato di uno studio pubblicato su Science dai ricercatori della Northwestern University (Usa) che vorrebbe quanto prima iniziare la sperimentazione sull’uomo.
La terapia sperimentata ha permesso, dopo un’iniezione singola di molecole “danzanti”, la ripresa motoria dei topi. Infatti, gli animali paraplegici hanno ripreso a correre senza trascinare le zampe posteriori. I risultati sono stati visibili in quattro settimane dall’iniezione. La rigenerazione cellulare avviene grazie al movimento danzante che le molecole compiono intorno alla lesione, riuscendo ad interagire in maniera più efficace con i recettori delle cellule. L’auspicio degli scienziati è che questa innovativa tecnica di medicina rigenerativa possa essere utilizzata per traumi spinali o per i danni causati da tutte le malattie neurodegenerative.
La soluzione iniettata localmente, simile ad un liquido, arrivata alla lesione e si addensa, riuscendo a formare una rete di nanofibre che ricorda la matrice extracellulare del midollo spinale. Viene creata una sorta di impalcatura artificiale intorno alla lesione così da consentire alle molecole di far muovere le cellule molto rapidamente favorendo così il legame con i recettori.
«Considerando che le cellule stesse e i loro recettori sono in costante movimento, possiamo immaginare che molecole capaci di muoversi rapidamente possano incontrare questi recettori più facilmente», spiega il coordinatore dello studio Samuel Stupp, esperto di chimica e scienze dei materiali della Northwestern University.
«L’innovazione chiave nella nostra ricerca, che non è mai stata fatta prima, è quella di controllare il movimento collettivo di oltre 100mila molecole all’interno delle nostre nanofibre. Se le molecole si muovono, ‘ballano’ o perfino saltano momentaneamente fuori da queste strutture, note come polimeri supramolecolari, allora sono in grado di legarsi più efficacemente con i recettori». In questo modo, le molecole attivano due segnali cellulari, due riparazioni: il primo stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni che alimentano le cellule, mentre il secondo stimola la rigenerazione dei prolungamenti (assoni) dei neuroni evitando la perdita di memoria grazie al perdurare del collegamento.
Le molecole, inoltre, consentono la ricostruzione di nuova mielina, che è il rivestimento delle trasmissioni nervose, riducendo le cicatrici che rappresentano l’ostacolo alla riparazione della lesione.
«I tessuti del sistema nervoso centrale che abbiamo rigenerato nel midollo spinale lesionato – conclude Samuel Stupp – sono simili a quelli del cervello colpito da ictus e malattie neurodegenerative come la Sla, il Parkinson e l’Alzheimer. La nostra scoperta relativa al controllo del movimento di gruppi di molecole per potenziare i segnali cellulari potrebbe essere applicata in modo universale a tutti i bersagli di interesse biomedico». (AgOnb) Cpa 9:10