Roma, 24 novembre 2021 (Agonb) – L’insufficienza cardiaca e le condizioni di aritmia sono spesso considerate come disturbi separati, ma i test genetici suggeriscono che c’è molta più sovrapposizione di quanto precedentemente ipotizzato. A quanto pare, però, un test genetico potenzialmente salvavita viene sottoutilizzato nei pazienti con cardiomiopatia.
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine e del Massachusetts General Hospital in collaborazione con la società di genetica medica Invitae, attraverso lo screening per le varianti associate alla presenza congiunta di cardiomiopatie e di aritmie (piuttosto che a un singolo disturbo), le condizioni dei pazienti sono più facilmente rilevabili.
Dalla ricerca è infatti emerso che il 20% di 4.782 pazienti ha avuto un risultato positivo al test: tra questi, il 10,9% dei pazienti valutabili sarebbe sfuggito se sottoposti al test singolo piuttosto che al test genetico combinato per aritmia e miopatia. (Agonb) Cdm 11:00.