Roma, 29 novembre 2021 (Agonb) – È considerato uno dei tumori cerebrali più aggressivi: il glioblastoma viene comunemente diagnosticato attraverso una biopsia chirurgica rischiosa e invasiva. Meno invasiva appare invece la possibilità avanzata da un team di ricercatori della Washington University di St. Louis, che ha sviluppato un metodo in grado di sostituire la biopsia tissutale con un semplice esame del sangue.
Nei test, sono stati riscontrati un rilevamento e una sensibilità diagnostica significativamente migliori rispetto alla procedura tradizionale. Il metodo, che hanno chiamato sonobiopsia e descritto in un paper su Theranostics, utilizza gli ultrasuoni focalizzati per colpire i tumori in profondità nel cervello. Una volta individuati, iniettano microbolle nel sangue che viaggiano verso il tessuto bersaglio e pulsano, aprendo la barriera emato-encefalica. Le aperture temporanee consentono ai biomarcatori del tumore, come DNA, RNA e proteine, di passarle attraverso e di essere rilasciati nel sangue.
“Oltre al neuroimaging e al tessuto acquisito chirurgicamente, la sonobiopsia ha il potenziale per diventare il terzo pilastro per la gestione del tumore al cervello, facendo avanzare sostanzialmente la diagnosi, il monitoraggio del trattamento e il rilevamento delle recidive”, ha affermato Eric Leuthardt, professore di neurochirurgia e di neuroscienze, uno degli autori dello studio. (Agonb) Cdm 11:00.