Valeria Micheli, dirigente di Microbiologia dell’ospedale Sacco di Milano, ha identificato il primo caso in Italia. «Il virus corre, ma anche noi. Panico controproducente»
Una notte insonne. «Ero di turno: la macchina ci segnala un test anomalo tra le migliaia che processiamo», racconta Valeria Micheli, 52 anni, dirigente del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale Sacco di Milano. Questo lavoro l’ha sempre fatto, essendo il centro di riferimento per le malattie infettive. Sui casi di Sars, quelli di Ebola. Però con l’esplosione del Covid il lavoro è diventato totalizzante. Un sequenziamento dietro l’altro. Servono 19 ore di reazioni per scavare nei contorni del genoma. Come è successo nella notte di giovedì. Il risultato di quel test è noto a tutti: il primo caso di variante Omicron intercettato in Italia. E ora tutti vogliono capire se sia l’unico e possibilmente l’ultimo.
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